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Psicologo e Psicoterapeuta Torre del Greco
Qualcuno dice che quando nasciamo siamo come un grande castello con centinaia di stanze, ma che poi, gli urti della vita e i condizionamenti degli altri, ci portano a chiuderci e ad indurirci! Me ne sono convinto anch’io! Lasciati a noi stessi, finiamo per diventare troppo duri, troppo schermati, troppo rigidi, troppo chiusi, troppo fermi! Una durezza che non controlliamo più, ma a cui abbiamo delegato la nostra vita! Pensate un po’, per proteggerci finiamo per autolimitarci e diventare dei monolocali con angolo cottura e bagno compreso. Ecco perché ci manca l’aria, ecco perché l’ansia oggi è così dominante! Volete sapere ciò che ho capito dell’ansia? L’ansia è il rimedio estremo prodotto dalla mente per cercare di nuovo il movimento, per cercare di rompere quel muro divisorio con l’esterno ed uscire fuori dalla palude che si è creata! Il rimedio all’ansia non consiste solo nel toglierla, ma prima di comprenderla, di recuperare le ferite che la durezza protegge, di fasciarle e di prendersene cura per imparare da esse. Qual è la cura? La cura consiste nell’aprirsi all’essenziale, nell’acquistare flessibilità, elasticità, oggi la si chiama anche resilienza. E qual è l’essenziale? L’essenziale è tutto quello che rimane dopo che il vento della sofferenza ha spazzato via ciò che era inutile rendendolo senza senso!
“Si, Giò! Belle parole! Ma perché dovrei aprire la mia mente e rischiare di farmi invadere da tante zozzerie e sudiciume che gira nel mondo e nella gente??”..
Quando la mente si riapre all’essenziale ci ammorbidiamo, ci sciogliamo, riconquistiamo lo spazio interiore che avevamo perso, riapriamo le porte che avevamo chiuse e recuperiamo delle parti di noi contenenti energie preziose che possiamo riutilizzare. Una forza in più quindi. E quante volte ho potuto assistere a questo processo dentro e fuori di me! La mia professione di psicoterapeuta, infatti, mi fa incontrare svariate situazioni, entrare in contatto con realtà completamente diverse tra loro, dei mondi davvero a parte, con le proprie insidie ma anche con le proprie risorse. Ma ognuno di questi mondi risponde a questa legge:

“Tutto ciò che è duro e forte porta alla morte. Tutto ciò che è elastico morbido e plastico porta alla vita”
Lao Tzu

Quando studiavo all’Università, ricordo che cercavo di capire i problemi e le malattie degli altri per evitarli e non finirci dentro. Oggi, dopo 16 anni di attività, mi sono accorto che molti disagi che incontro nelle persone, non sono altro che i miei stessi disagi visti con la lente d’ingrandimento, quindi amplificati in modo esasperato! L’unica differenza tra noi è che, per qualche motivo, in loro certi aspetti si sono espressi di più..! Tanto è vero questo, che spesso mi son detto: che ci sia nella natura umana un territorio di partenza comune? Nel senso che, anche se in via potenziale,…ma vuoi vedere che quando nasciamo, in noi c’è tutto ed il suo contrario? E quando dico tutto…intendo anche ciò che oggi non ci piace vedere?
Lo sappiamo e lo vediamo che in questo mondo ogni cosa ha il suo opposto (positivo/negativo, maschio/femmina, bianco/nero, ecc…). Molti aspetti di noi che non ci piacciono li abbiamo scacciati, li abbiamo esclusi, tanto da aver finito per credere di esserne immuni. Prendi la timidezza. Magari ci hanno detto che essere timidi è sbagliato. Una sola affermazione di questo tipo pronunciata da una persona significativa quando eravamo piccoli può già bastare! E così ci siamo messi la maschera della forza. Poi magari dopo qualche tempo ci sorprendiamo di rimanere così turbati dal ritrovarci continuamente con persone che riteniamo troppo timide e sensibili. Sembra che ce le cerchiamo “col campanello”! Le accusiamo di essere troppo deboli e che non fanno niente per cambiare. Ma in realtà accusiamo loro o noi stessi? Qualcuno dice che certe persone ci turbano perché in loro vediamo e proiettiamo le parti negate di noi stessi. In sostanza gli altri rappresentano degli specchi che ci riflettono. Questo più che un male potrebbe aiutarci a conoscerci meglio e più a fondo, soprattutto a scoprire il dono che ogni parte oscura ed esclusa di noi ci riserva. E’ vero o no che la timidezza comprende anche un grande desiderio di relazione con l’altro? Ebbene, la sensibilità relazionale rappresenta l’altra faccia della timidezza. Senza timidezza quale capacità relazionale andiamo cercando? Ecco perché in un mondo di duri oggi c’è così poca sensibilità all’altro! Immaginate un po’quanto tempo risparmieremmo a lamentarci. Invece di lamentarci per la nostra timidezza, alleniamoci a sviluppare il suo opposto, ovvero la nostra capacità relazionale.
Qualcuno l’ha chiamata “teoria olografica”, e al di là delle etichette, sembrerebbe proprio che ogni situazione che incontriamo in qualche modo ci potrebbe riguardare.
Quindi guai a dire “ma a me che me frega!..”, perché se quella situazione o quella persona che ci turba l’abbiamo incontrata proprio in quel momento, qualcosa pure significherà..! O vogliamo accontentarci di credere al caso?
“Viviamo nella convinzione che ciò che è divino debba essere perfetto, ma sbagliamo! In realtà è vero il contrario: essere divini significa essere integri, ed essere integri significa essere ogni cosa, il positivo e il negativo, il bene e il male, ciò che è santo e ciò che è diabolico.”
Debbi Ford
“La personalità è come il maiale. Non si butta via niente!”
Antonio G. Tallerini

Anche a me è venuta spesso la tentazione di trovare “le 10 caratteristiche delle persone di successo”, o “i sette punti per sviluppare l’autostima”, o “i quattro fattori a cui non si può rinunciare per diventare un leader!” Credo che questo sia un tentativo di noi esseri umani di sperimentare un po’ di sicurezza, di tranquillità, cercando di individuare dei punti di riferimento fissi. Il territorio interiore a volte è così insidioso che dobbiamo pure aggrapparci a qualcosa per non scivolare! Queste cose a volte vanno bene, a volte meno.. E chissà, magari anch’io cadrò spesso nella tentazione di fornirvi certi riferimenti! Ma dobbiamo riconoscere che ognuno in questo mondo fa storia a se.. Ognuno attraversa la propria fase evolutiva.. Ognuno sta facendo il suo cammino in questa avventura che è la vita! Allora forse è meglio dire che stranamente, spesso e volentieri ci si trova sincronizzati nello sperimentare contemporaneamente la stessa situazione e quindi a riflettere su di uno stesso tema, quasi come se ci fossimo sintonizzati sulla stessa frequenza e quindi riceviamo le stesse trasmissioni. Mai successo che proprio mentre sei concentrato su un determinato problema, incontri tutte le persone che hanno il tuo stesso problema? Ecco! Forse è in questi casi che è lecito pensare di poter trovare delle risposte comuni, poiché evidentemente stiamo attraversando la stessa fase evolutiva, del tipo “i nove punti per ritrovare te stesso”.. o “ i cinque passi per potersi rialzare dopo una caduta”. Ma di qui a pensare che esistono delle regole fisse per raggiungere la felicità, forse questo è un po’ azzardato..
“La sicurezza non esiste! Bisogna ristrutturare la nostra personalità ogni santo giorno perché la qualità dell’energia della personalità è diffluente per natura.
Non ci può essere una personalità sicura! Non è possibile!!
La nostra personalità si deve muovere, è in continuo fluire, è energia impermanente! Infatti ogni volta che l’energia si stabilizza, la personalità si appiattisce, si ferma, a volte si congela, staticizza…e si creano le malattie!”
La sicurezza non si trova a livello della personalità, la sicurezza si trova nel profondo! In quel luogo non luogo, in quel luogo non tempo dove tutto finalmente è libero!
Antonio G. Tallerini

I discepoli di Yogananda un giorno gli chiesero:
“Maestro, ma il diamante è accanto al carbone! Brilla, luccica, risplende..
Perchè una tale bellezza si trova vicino ad un materiale così grezzo?
E lui: Il diamante brilla, luccica, risplende! Il carbone ancora no…!”
Il diamante è l’evoluzione biologica del carbone. Senza il carbone non ci sarà mai nessun diamante! E’ da ogni nostro lato oscuro che nasce quello luminoso…
E’ su questo “ancora no” che ci giochiamo tutto! Nel senso che al di la delle sembianze attuali, ciò che scopriamo di negativo non è altro che l’altra faccia del positivo che può diventare! Credere fermamente in questo, apre il campo a ciò che si chiama “trasformazione”: la possibilità naturale di cambiamento, quella che favorisce il corso degli eventi! La fisica quantistica ci dice oggi che le particelle atomiche scomposte ai minimi termini non sono strutturate. Addio alla certezza che l’atomo ci aveva dato, di un centro con gli elettroni che orbitano intorno! Qui è tutto da stabilire. Non a caso si parla di probabilità di strutture. E’ un po’ come dire: i giochi sono aperti, tutto è possibile! Possiamo dare noi una direzione alla nostra vita e al corso degli eventi! Non tutto è predeterminato. Non tutto quello che possiamo e scegliamo di cambiare, nel senso di far evolvere!

La lingua madre che utilizzo è la Psicosintesi di Roberto Assagioli.
La lingua madre è quella con cui hai imparato ad esprimerti, quella con cui pensi, anche inconsapevolmente, mentre parli le altre lingue. La Psicosintesi ha una visione dell’uomo che mi consente di confrontarmi con tantissime esperienze…di addetti ai lavori e non. E’ un sistema aperto che mi permette di dialogare su più piani e dei più svariati contenuti. E nel confronto mi consente di andare al di là delle differenze lessicali, per trovare il senso comune delle cose. E come ogni sistema aperto è in continua evoluzione, pur mantenendo dei punti fermi di fondo.
LA GRANDE METAFORA DELLA VITA
Tutto scorre, tutto si trasforma, niente è destinato a rimanere così com’è, ad eccezione di qualcosa che risiede nel profondo di ciascuno di noi. Nel profondo, nell’unica dimensione ove si trova la stabilità, il punto fermo, il centro intorno a cui organizzare tutto il resto! Da qui è possibile dare ordine, senso e direzione, qui vi si trovano pace e sicurezza. E’ un luogo silenzioso, che non costringe ma che può essere liberamente scelto come torre di controllo per gestire ed indirizzare noi stessi e ciò che ci circonda.
Immaginatevi come un albero! Un albero che affonda le radici nel terreno e nel fango per attingere linfa vitale. Quella linfa vitale viene trasportata attraverso il solido tronco verso l’alto, ove grazie alla luce del sole sbocciano, tra una meravigliosa chioma, fiori e frutti. E’ così il nostro mondo interiore! E’ questa la metafora per gestire noi stessi. Affondare le radici nelle parti oscure che tanto temiamo, e che “per qualche motivo” ci tocca attraversare, per attingere quella linfa energetica che attraverso il canale solido della presenza e della consapevolezza portiamo alla luce! Alla luce dell’Essenziale, dei Valori e di Colui da cui promanano, ove con grande meraviglia sbocceranno risorse interiori meravigliose e risposte esterne illuminanti.